Intervista ai Siksided che presentano il loro primo album “Leave No Stone Unturned”

Siksided è una band rock/heavy nata nel 2010 a Trieste. I ragazzacci, dopo vari cambi di formazione, si son dedicati alla composizione di musica propria, autoproducendo una demo di 5 pezzi ottenendo diversi riscontri da riviste web sul territorio nazionale. Il loro primo album “Leave No Stone Unturned”, ultimato alla fine del 2017, anch’esso completamente autoprodotto, propone un sound corposo, ricco di melodie e riff che riportano alla scena rock/heavy anni ’90 (Alice in Chains, Tool, A Perfect Circle e non solo), con qualche contaminazione prog.

A fine intervista, vi allego una loro canzone per un assaggio del loro sound. Ora conosciamo meglio i Siksided.


  • Ciao ragazzi, benvenuti nel Blog. Raccontateci dei vostri esordi, come vi siete conosciuti?

Alessandro: Ciao a te Attilio ed a tutti i Readers del Blog! Suoniamo tutti da quando avevamo 15/16 anni, ma in gruppi differenti. I Siksided si sono formati nel 2010 con Delano, Paolo e Jeff assieme a Garfy al basso e Seba alla voce, poi nel 2016 bassista e cantante hanno intrapreso delle strade diverse ed a quel punto Jeff ha contattato prima Wolly e poi me. Alla fine sono solo un paio d’anni ma siamo soddisfatti della sintonia che si è creata.

  • Quali sono gli artisti che vi ispirano?

Delano: Direi tutti i gruppi della scena rock/heavy degli anni ’90, dal grunge al numetal, al post-rock. Senza tralasciare i grandi gruppi prog e psichedelici degli anni ’70.

  • Toglieteci la curiosità, da dove deriva il nome Siksided?

Delano: Il nome Siksided deriva da six-sided (esagonale). Era la forma della nostra vecchia sala prove, un’aula di una diroccatissima ex scuola, acustica terribile. Comunque il concetto di esagono ci ha fin da subito, per così dire, intrippato in quanto fin dall’antichità è una figura piena di significati esoterici. Poi mi ha colpito il fatto che su Saturno imperversa al polo nord una gigantesca tempesta di forma perfettamente esagonale e che, guarda caso, il dio saturno nella mitologia greco/romana era simboleggiato da un esagono.

  • Col vostro ultimo lavoro, “Leave No Stone Unturned”, che messaggio volete trasmettere a chi lo ascolta?

Alessandro: L’album è un insieme di riflessioni sui conflitti interiori che ognuno, a suo modo, è costretto ad affrontare nella sua vita. Le tematiche spaziano da storie d’amore contorte a situazioni post-apocalittiche, da vite fuori controllo ad esistenze completamente controllate. Il dibattito (interiore) sulla scelta giusta da fare è sicuramente il tema principale, poi ovviamente, ad ognuno la sua interpretazione.

  • C’è qualche artista italiano che vi piace?

Alessandro: Sicuramente tutti gli artisti che ci mettono l’anima, quando un pezzo ti trasmette qualcosa vuol dire che funziona, a prescindere dal genere che propone. Ci sono artisti Pop, R&B o Jazz che spaccano ad esempio, anche se sono distanti anni luce dalla nostra proposta.

  • Con quale artista vorreste collaborare particolarmente?

Paolo: Con David Lynch, non sarebbe male suonare al Roadhouse di Twin Peaks!

  • Raccontateci un aneddoto particolare sul vostro percorso.

Alessandro: Mi viene in mente una cosa legata alla copertina dell’album: in fase di ricerca di idee per l’artwork, durante una serata buia e tempestosa, ho digitato su Google “conflitto interiore” e dadaa! In cima alla lista, come primo risultato c’era il quadro di Marco Flora’! Osservando la foto mi sono detto che quella doveva essere assolutamente la copertina! Così Wolly, il nostro bassista che è di Teramo come Marco (ma non si conoscevano) ha provato a contattarlo e lui si è subito reso disponibile! Se questo non è culo.

  • Per il futuro, che progetti avete?

Alessandro: Suonare in giro il più possibile è l’obiettivo principale al momento. Abbiamo poi delle bozze su cui lavorare, poi vedremo. Non siamo mai stati bravi a vivere, NON un giorno alla volta! Sicuramente gli stimoli e la voglia di fare non mancano!

  • Quando vi potremo vedere live?

Alessandro: Sicuramente entro questa estate. Stiamo cercando di organizzare pochi concerti ma in situazioni interessanti, senza toglier nulla a contest/concorsi vari.

  • Concludendo, ringraziandovi per la disponibilità e augurandovi un in bocca al lupo per tutto, vi lascio uno spazio per salutare i vostri fans e i Readers del Blog.

Grazie a te Attilio per la tua disponibilità! Facciamo Un grande saluto ai Readers, a tutti i nostri amici, a Willer ed Enrico dei Sound of Perseverance Recording Studio ed a Marco Flora’. A presto! Peace, Love and Dust.


Readers vi lascio con questo assaggio dei Siksided: Disposable Livings. Augh.


Intervista esclusiva di Attilio Salaris


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