Paul Pedana: Il talento con l’anima “attivista”

Con questo articolo, cari Readers, conosciamo assieme un musicista, cantante, compositore, polistrumentista e produttore discografico italiano: Paul Pedana.

Mi ha colpito particolarmente il suo aspetto attivista e sociale. Per raccontare subito un aneddoto, nel 2016, dopo che il terremoto aveva colpito il centro Italia, ha partecipato come volontario per aiutare le persone in quei posti distrutti e ha dato due chitarre acustiche a due campi di accoglienza durante l’emergenza.

Pochi mesi dopo Paul ha organizzato un evento di beneficenza dove ha suonato in Umbria (la sua terra nativa) per l’emergenza sismica. Molto ammirevole.

Classe 1987 è co-fondatore degli Anthropos, con cui ha calcato numerosi palcoscenici sia in Italia che all’estero. Una data da ricordare è il 2008, quando si esibì all’Hard Rock Cafè nella capitale del mondo, Roma.

Con la band si è esibito a Cracovia, Minsk e Londra, dove risiede e dove ha acquisito tanta esperienza di vita: da una parte sfila come modello, dall’altra si unisce agli artisti di strada.

Artista eclettico e multiforme, Paul Pedana nei sui testi e nella sua musica si ispira ad ogni forma di dolore sia personale che esterna.

In Bielorussia, dove ha avuto tanto successo tra cui il suo primo Sold out, nel 2014 si è esibito assieme ai Kasabian, Skillet per citarne alcuni. L’anno successivo è stato altrettanto importante per Paul Pedana, considerando che ha debuttato alla prestigiosa 02 Academy di Londra presentando Free, il suo primo singolo da solista.

  • Ora parliamo del suo nuovo album: “EX HUMAN”

“EX HUMAN” è nato tra Londra e Perugia. Paul Pedana ha scritto, composto e registrato quasi ogni strumento musicale in questo album. Gli arrangiamenti composti, sono stati interpretati da un quartetto d’archi al Sound Studio Service e mixati da Marco Capaccioni, insieme a Paul. Altro importante contributo al disco è stato sicuramente il master realizzato da Giovanni Versaria.

L’album “EX-HUMAN” è una profonda introspezione dell’essere umano di oggi. Il mondo ha bisogno di reinventare la parola “grottesco”, perché nel 2017 questo termine non significa molto di più di ciò che effettivamente è la realtà di oggi .

Questa opera è una profonda critica alla nuova era della schiavitù dell’alta tecnologia che colpisce quasi tutti e distrugge ogni tipo di volontà umana, partendo dalla digitale anestetizzazione infantile fino alla triste accettazione del vortice della de-umanizzazione. 

Ascoltando questo album si possono notare i suoi riff rock e la sua voce melodica quasi sinfonica accompagnata da numerosi assoli di chitarra e tastiera.

Che l’attivismo sia con voi, Readers. Augh.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


 

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