Creatura Immonda: La vita di Perla e Sheryl tra odio e amore

Pensando nel cuore della notte sul titolo da dare a questa mia recensione su “Creatura Immonda”, il nuovo libro di Giulia Assunta Vinci, mi son fermato, ho riflettuto e ho esclamato: odio e amore. Per farvi capire questi due sentimenti così forti ma opposti in “Creatura Immonda” vi descrivo loro, le principali protagoniste del libro: Perla e Sheryl.

Perla ha semplicemente tutto: è giovane, bella, raggiante. La sua famiglia, e la sua vita, è da altissima borghesia torinese. Ha un marito, Mirko, amorevole, l’uomo che tutte le donne vorrebbero. Premuroso, affettuoso, perfetto. Seppur anche lui, vive con i suoi problemi, le sue mancanze, i suoi ricordi.

Perla ha una suocera, Viktoria, adorabile (mi ci sono affezionato perdutamente) con un passato terrificante. Perla ha un figlio, Gabriel, bellissimo, dolcissimo. Sfortunatissimo.

Perla ha tutto tranne una cosa: la serenità interiore, quella che tutti noi cerchiamo, vogliamo, pretendiamo. E la cosa peggiore, forse, è che lei non ha colpe.

Questa serenità gli manca da sempre poiché quand’era ancora una fanciulla indifesa è stata abusata, stuprata più volte negli anni “dall’amico” di famiglia, il dottor Lukas Schneider.

Si può bene immaginare il trauma che perseguita la vita di Perla.

Quello che non ha Perla è una madre e un padre. Mentre il padre è morto, la madre seppur viva e vegeta è morta pure lei. Mi spiego, la madre sapeva degli abusi subiti dalla figlia. Quella donna sapeva e taceva girando lo sguardo dall’altra parte preoccupandosi esclusivamente che la sua patetica reputazione borghese non venga sfiorata e intaccata. Addirittura voleva che Lukas Schneider accompagnasse Perla all’altare, il giorno del matrimonio con l’amato Mirko. Questa donna è fuori dal mondo.

Invece Sheryl, personaggio che mi ha affascinato non poco, è anche lei una ragazza giovane, bella. Lei è tremendamente appariscente, non passa inosservata seppur non amante della socialità con persone e luoghi affollati. Lei è così punto. Questo personaggio o si ama o si odia. Io lo amo.

La sua sembra quasi una missione: estirpare i pedofili, gli stupratori, i molestatori. Essendo stata anche lei abusata e stuprata da bambina.

Si può bene immaginare il trauma che perseguita anche la vita di Sheryl, quindi.

Anche lei ha un uomo, Ermanno, che la ama da impazzire. Un uomo di una tenerezza disarmante. Anche Sheryl ha un figlio. Anche lei convive senza quella ricercata serenità. Però Sheryl a differenza di Perla ha un bellissimo gatto nero: Vu. Amorevole.

Sheryl è una serial killer. Lei non cerca le sue prede, sono le prede che cercano lei.

Le vite di Perla e Sheryl si incrociano, si cercano. Loro due sono amiche per la pelle. Ma mentre Sheryl appare ed è autonoma, Perla ha bisogno continuamente del suo aiuto. E Sheryl c’è sempre. Ne sa qualcosa Lukas Schneider.

Ecco le vite di Perla e Sheryl tra odio e amore. 

“Creatura Immonda” è un libro minuzioso che fa comprendere dettagliatamente ogni situazione di ogni protagonista. Un libro ricco di “sorprese” piacevoli e non. Un libro con un finale fulmineo che nessuno si aspetta. Mi vien da dire: al male non c’è mai fine.

Se volete acquistare “Creatura Immonda” e per avere informazioni anche sulle precedenti opere della scrittrice, collegatevi al sito ufficiale ben curato di Giulia Assunta Vinciwww.giuliaassuntavinci.jimdo.com.

In conclusione che dire se non buona lettura Readers.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


Copertina di “CREATURA IMMONDA” – Giulia Assunta Vinci

 

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