I Dagma Sogna con i loro “Grattacieli di Carta” – La recensione

Grattacieli di Carta“, il nuovo album dei Dagma Sogna, si affaccia ai miei occhi con questa copertina in bianco e nero, la quale comunica una solitudine lacerante. Comunica solo malumore e abbattimento. Lo sconforto è il sinonimo a primo impatto. Una stanza triste e buia con queste tapparelle appena appena sollevate. Una copertina che presenta un aeroplanino di carta rosso, poi. Come se volessero evidenziarlo.

Inizia “Cometa” e mi cattura all’istante con questo sound molto particolare. Un riff di chitarra leggerissimo, un basso che domina fino al punto che scattano i watt delle sei corde. Sei corde che danno luce ad un assolo di sottofondo ricco di bending fulminanti. Accesi. Una liberazione di energia. Batteria: metronomo perfetto. Intensa. Qui c’è spazio, anche, per pochi secondi di un ritmo estremamente lento e quiete. Da ballad. Non poteva cominciare meglio “Grattacieli di Carta“. Un album che prosegue con “Cenere“. I riff duri fanno da contorno ad un ritmo angelico e raffinato. Una traccia piacevole dove il potere della chitarra delizia l’anima. L’alimenta.

In “Grattacieli di Carta” emergono due canzoni acustiche. “Nuotando in un Mare di Stelle” e “Adesso No“. In cui, la prima è così fragile. Un arpeggio continuo. Questo brano trasmette solo eleganza attraverso le note del pianoforte. Pianoforte che è proprio il cuore pulsante della seconda traccia citata. Quanta delicatezza oddio. Quanta soavità.

Il movimento si riaffaccia con la traccia omonima dell’album. Qui si percepisce l’anima “pop” dei Dagma Sogna. Qui i giri delle sei corde richiamano, vagamente, la prima traccia. Oltre a ciò, compare un assolo breve ma efficace. Mentre sembra di essere in un luogo asiatico ascoltando “Verso Oriente“. Qui il nucleo sono le percussioni. Sono le fondamenta di questa traccia intensa e calda. Un brano acuto e influente nonostante un ritmo assolutamente disteso. Ma da sottolineare sono gli assoli. Di chitarra e tastiera. Wow, bisogna solo chiudere gli occhi e farsi condurre da tutta questa bellezza.

Grattacieli di Carta” rappresenta un’opera matura ed equilibrata con tutte queste sonorità gradevoli all’udito. Sonorità che regalano incanto e spasso. Si riconoscono, infatti, i progressi della band. Nella quale si può risaltare una fusione unica. Una progressione continua. Uno sviluppo inesorabile. Una crescita perenne. Bravi ragazzi. Daje.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


Dagma Sogna

 

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