“Internal with figures, lights. And shadows”: L’album tecnologico di Opera23 – La recensione

Internal with figures, lights. And shadows“, il nuovo album di Opera23, si presenta alle mie orecchie come se fosse un insieme di messaggi inviati dallo spazio. La sensazione è questa. Un album completamente elettronico. Un elettronico incontaminato. Limpido. Puro. Un album tecnologico, mi vien da dire, in definitiva.

Opera23 non è altro che un compositore, produttore e polistrumentista dove negli anni ha sviluppato un profondo interesse per la ricerca e la costruzione del suono e la sua “spazializzazione”. Il suo nuovo album, “Internal with figures, lights. And shadows“, contiene otto tracce. Otto tracce che rappresentano un linguaggio, quasi. Un linguaggio da decifrare. Da captare.

Un linguaggio lontanissimo dai miei generi. Io che sono abituato al rock&roll grezzo e malavitoso.

Qui, invece, si possono sentire sonorità computerizzate. Sonorità ripetute a non finire. Una ripetizione continua e inesorabile. Si può intuire, tuttavia, una ricerca della perfezione. Dove ogni dettaglio e ogni particolare viene studiato e analizzato con l’intento di rendere al meglio. Tutto ciò è tecnologia. Un’esplorazione ossessiva nel sviluppare melodie nuove e innovative attraverso strumenti analogici e digitali.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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