Intervista agli Hellucination: “Il mondo è un posto oscuro ma non perdiamoci del tutto d’animo”

Readers, oggi presento nel Blog gli Hellucination, metal band romana nata nel 2010.

Gli Hellucination hanno iniziato rapidamente a farsi conoscere nella scena underground romana. Infatti, nel 2013 hanno pubblicato il loro promo “Ruins” e nel 2015 il loro primo LP “Katabasis”.

Dopo aver promosso il loro album, hanno firmato nel 2017 con Time To Kill Records, per poi far uscire ad aprile 2018 il loro nuovo album “Multiverse”, accompagnato dal primo singolo “Overhumanist”. Che vi faccio ascoltare qui sotto.



Gli Hellucination hanno la capacità di fondere diversi stili di metal, creando un sound serrato e dinamico ma anche profondo. Nella loro musica è possibile chiaramente distinguere la pesantezza del death metal, mescolato con le poderose e intense melodie vicine alla scuola nordica di melodic death metal, ma abbandonando di rado la velocità e il ritmo del thrash e groove metal.

Il risultato finale è un mix di metal modern, capace di farti scapocciare così come di creare atmosfere cupe ed evocative. Ora li conosciamo meglio, parlando con Francesco, voce e chitarra della band.


  • Ciao Francesco, benvenuto nel Blog. Raccontaci dei vostri esordi, come vi siete conosciuti?

⇒ Ciao e grazie per l’opportunità! Allora Lorenzo (chitarra) e Andrea (batteria) si sono conosciuti al liceo, erano in classe insieme, e da subito hanno iniziato a suonare insieme. Nella loro stessa classe c’era anche Max, il nostro primo bassista, e dopo un po’ di tempo a suonare in 3, hanno deciso di mettere un annuncio per un secondo chitarrista su mercatino musicale, al quale io poi ho risposto. E fu così che un giorno di ottobre 2010 mi recai a farmi una suonata con questi 3 sconosciuti, con i quali per fortuna mi sono subito trovato bene! 

  • Da dove deriva il nome Hellucination?

⇒ Il nome è stata diciamo una mia trovata. Un bel giorno mi annoiavo all’università e stavo pensando a dei nomi che suonassero evocativi per la nostra neonata band e “Hellucination” mi sembrò una buona scelta. Essendo un gioco di parole tra hell, inferno, e hallucination, allucinazione, sembrava un neologismo interessante ed aperto a varie interpretazioni.

  • Quali sono gli artisti che vi ispirano?

⇒ Questa è un’ottima domanda. Effettivamente sono davvero tanti. Ognuno di noi ha le sue band favorite, per citarne alcune in ordine sparso Gojira, Lamb of God, The Black Dahlia Murder, The Faceless, Aborted, DevilDriver. Diciamo che abbiamo molto in comune come gusti musicali all’interno del gruppo, ma allo stesso modo non ci siamo mai fatti problemi a portare nuove influenze all’interno del processo di scrittura dei pezzi e di costruzione del nostro sound. 

  • Quali sono i messaggi che volete trasmettere a chi vi ascolta?

⇒ Narcisisticamente io, come autore dei testi, ho sempre pensato di avere molto da comunicare a chi ci ascolta, e continuo a sperare che, chi è davvero interessato, spenda quei 5 minuti per dare una letta ai testi. Per quanto riguarda il messaggio, cercando di riassumere un po’ la mia filosofia in generale, credo di voler fare da testimone della dura e spesso triste realtà dei nostri giorni, del mondo in cui viviamo e dell’uomo del 21° secolo e Multiverse, il nostro nuovo album, è un perfetto esempio di questo. Per quanto mi piace approfondire gli aspetti più cupi delle nostre vite, in fondo ho sempre un briciolo di speranza per tutti noi e credo che qua e la faccia capolino dai nostri pezzi. In una frase: il mondo è un posto oscuro ma non perdiamoci del tutto d’animo.

  • C’è qualche artista italiano che vi piace?

⇒ La scena metal italiana per fortuna sembra aver raggiunto davvero un ottimo livello, anche se comunque molto indietro rispetto a quella europea in genere o americana. Indubbiamente proviamo grande stima e rispetto nei confronti di band che hanno fatto o stanno facendo il “grande salto” come Fleshgod Apocalypse, Hour of Penance o Nero di Marte, ma soprattutto va sottolineato come la scena underground sia ricca di band valide e talentuose ancora “latenti” vista la difficoltà ad emergere al giorno d’oggi. 

  • Con quale artista vorreste collaborare particolarmente?

⇒ A questa devo rispondere puramente a titolo personale, e devo dire che c’è l’imbarazzo della scelta! Ma se dovessi dire qual è la mia collaborazione da sogno direi la voce di Tomas Lindberg degli At The Gates, fra le altre, su uno dei nostri pezzi, per il ruolo fondamentale che ha svolto nella storia del metal moderno e per il suo inconfondibile timbro vocale.

  • Raccontaci un aneddoto particolare sul vostro percorso.

⇒ Un aneddoto divertente riguarda la primissima volta che ci siamo incontrati per suonare insieme. Io mi sarei dovuto recare a casa del nostro batterista Andrea che si trova pochi minuti fuori Roma, dove ci dovevamo incontrare per conoscerci e strimpellare qualcosa. Siccome casa sua è particolarmente difficile da raggiungere se non si conoscono le vie del suo paese, mi avevano dato appuntamento alla stazione ferroviaria, dove poi mi avrebbero guidato fino a casa di Andrea. Io arrivai con un pochino di anticipo e all’ora prefissata chiamai il numero che mi avevano dato ma nessuna risposta. Riprovai poco dopo ma ancora niente, e così avanti per almeno un’altra ora. Fu così che arrivai al punto di dirmi “O mi rispondono o me ne torno a casa”, e dopo l’ennesima mancata risposta stavo per avviare la macchina, quando mi chiamarono spiegandomi i motivi del ritardo e dandomi le indicazioni necessarie. Qualche secondo in più e non ci sarebbero stati gli Hellucination!

  • Per il futuro, che progetti avete?

⇒ Sicuramente contiamo di riprendere a suonare live con buona regolarità a Roma e in tutta Italia, promuovendo il nostro secondo album “Multiverse” (che invitiamo tutti ad ascoltare). Potrebbe anche scapparci qualche giretto in Europa, ma non diciamo niente per ora!

  • Quando vi potremo vedere live?

⇒ L’appuntamento è venerdì 11 Maggio al Defrag a Roma, dove abbiamo organizzato in sinergia con Marco “MetalFabbro” il release party di Multiverse, in compagnia dei fortissimi Modern Age Slavery da Reggio Emilia e i Veins, romani come noi. Prossimamente annunceremo altre date ma ogni cosa a suo tempo. 

  • Concludendo, ringraziandovi  per la disponibilità e augurandovi un in bocca al lupo per tutto, vi lascio uno spazio per salutare i vostri fans e i Readers del Blog.

⇒ Grazie mille a te per lo spazio, innanzitutto. Salutiamo tutti voi che state leggendo questo blog, supportando la scena metal romana e italiana, e se vi va, date un’ascoltata a “Overhumanist”, il primo pezzo estratto dal nostro secondo album Multiverse. Per tutti i dettagli vi rimandiamo alla nostra pagina Facebook. Keep metal alive!


Che il Metal sia con voi, Readers. Qui sotto troverete le copertine dei loro album “Katabasis”“Multiverse”. Augh.


Intervista esclusiva di Attilio Salaris




 

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