“Ma di Che Stiamo Parlando”: Il nuovo album di Fabrizio Presago – La recensione

Ed è un rullo di tamburi, regalato dalla batteria, a introdurre “Ma di Che Stiamo Parlando“, il nuovo singolo di Fabrizio Presago. Un singolo dal testo molto interessante, oltre che tremendamente condivisibile, che mette in evidenza l’attitudine sempre più frequente e continuo di partorire musica mainstream. Una musica di massa, quindi. Insomma, i classici tormentoni estivi. Non solo però, mette in evidenza anche la mancanza di profondità, di significato. Ed io aggiungerei anche la mancanza di un’impronta originale, irrazionale. Un’impronta che propaga bellezza. Infatti, credo che un artista attraverso la sua opera, che può essere una canzone, un libro, una poesia o un quadro, abbia il dovere di trasmettere un determinato messaggio. Un pensiero. Un’idea. Magari in modo critico verso la società. L’artista, quello vero, in definitiva mette a nudo le contraddizioni. E lo esegue solo con la propria creatività. Col proprio ingegno peculiare.

Musicalmente, poi, “Ma di Che Stiamo Parlando” si presenta in modo orecchiabile, gradevole. Si presenta con un ritmo un po’ folk. Un po’ cantautorale. Un po’ rock anche. Qui si possono cogliere delle sfumature e dei colori particolari. Come ad esempio lo strumento a fiato che riporta alla mente i fischietti da richiamo. Esso è presente in in maniera importante e incisiva. Com’è presente in maniera efficace la chitarra elettrica con i suoi riff e i suoi arpeggi delicati. E oltre a ciò si può intuire una parte eseguita con lo slide. Mi piace.


Voto: 8.5Un testo esplicativo. Un testo limpido. Un testo che sottolinea un problema serio riguardo il mondo della musica. Forse non è altro che il riflesso della società, chissà. Ma oltre a ciò, comunque, ho gradito le diverse tecniche utilizzate nello spremere le sei corde elettriche.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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Fabrizio PresagoMa di Che Stiamo Parlando:


 

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