“On The Rocks”: Il nuovo e prossimo album dei Flaming – La recensione

On The Rocks“, così si intitola il nuovo e prossimo album dei Flaming (uscita prevista per il 20 marzo 2020). Infatti, dopo la recensione sui due primi singoli usciti, “Not So Close to You” e “Rock the World Again“, è arrivato il momento di ascoltare l’intero progetto. “Not So Close to You” e “Rock the World Again” rappresentano rispettivamente la prima e la seconda traccia. Ed è solo un piacere riascoltarle. Sono un po’ come un antipasto che mette in condizione di immaginare cosa tutto dovrò aspettarmi. Il mio spirito ha necessità di essere saziato a dovere.

Tant’è che la terza traccia, “What Can I Do“, emerge sotto forma di ballad. Una ballad gentile e premurosa, dove gli anni ’60 affiorano facendo concepire con la fantasia i Beatles. Un assolo così sensibile, inoltre, che fa da pendant con tutto il sound. Ma tutta questa quiete si volatilizza ascoltando “Bad Obsession“. Un basso autorevole che introduce queste sei corde che sfoderano un’energia tremendamente invitante con un assolo volitivo e dei riff prepotenti. Wow.

Il rock&roll primordiale prosegue con “Steal It“. Qui la batteria si presenta in modo massiccio e marmoreo, ma è la chitarra perennemente al centro delle attenzioni, la quale si esibisce in modo elegante e raffinato. Ma allo stesso tempo si presenta in modo ruvido e aspro. Una goduria per la mia anima. Sembra, però, che i Flaming ci vogliano dare un attimo di pausa, ogni tanto. Basta ascoltare “The Edge Of The Earth” e “Shine On” per avere una conferma. Sentite quanta serenità trasmettono. Due brani pacati e distesi. Ci stanno.

Le sonorità melodiche e flemmatiche continuano tramite “Take Away My Time” e “Raped by their Lights“. Due brani che portano pace e delicatezza. Una delicatezza rilassante. Ma tanto per cambiare, c’è da evidenziare l’assolo (nella prima citata). Un assolo nitido e preciso. Non solo però, da mettere in risalto c’è anche il basso. Un basso onnipresente, tenace e rigoroso. Mi piace.

On The Rock” sta per giungere al termine con la sua ultima traccia: “Since the Day You’re Gone“. Traccia che diffonde e propaga un’intensità fuori dal comune. Nonostante ci sia un ritmo lento e allentato, i Flaming riescono a comunicare una profondità che non fa altro che attrarre. Non poteva terminare in modo migliore, forse. In pratica, si è creata un’atmosfera autentica. Un’atmosfera acuta e appassionata. Tra i miei brani preferiti di questo album. Senza dubbio. Daje.


Voto: 8.5L’ultima traccia ha influito, devo dire. Essa ha un impatto molto importante sul giudizio complessivo. Mi ha rapito. In generale, ho trovato un album divertente dove da un lato i watt zampillano. Dall’altro si riposano (un po’).


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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