“Patatine Pronte in un Minuto”: L’album dei Chiurli – La recensione

Patatine Pronte in un Minuto“. Così si chiama il nuovo album dei Chiurli. Un titolo molto insolito e fuori dal comune, devo dire. Inizio ad ascoltare “Alle Occasioni Sprecate” e vengo inebriato subito da questa tromba. Anche questo è un fattore singolare, non capita con frequenza di incontrare strumenti d’ottone. Comunque, questa canzone sembra che sia una sorta di brindisi a tutte le occasioni sprecate. Da evidenziare i riff funky delle sei corde ed una batteria scattante e dinamica. Inoltre, le due voci. Dove quella femminile appare matura e sviluppata. Entrambe si presentano in sintonia e in modo armonico nonostante siano estremamente diverse.

Ma è il momento del basso, il quale attraverso “Pablo” si mette in risalto con un’intro che incuriosisce. Apprezzo la spensieratezza che trasmettono i Chiurli. Essi eseguono delle sonorità fresche e leggere. Anche qui la batteria è massiccia, prepotente. Ma ciò che voglio sottolineare sono gli ultimi secondi di questo brano. Diffondono calore e fervore. Oddio quanto. Il ritmo poi, rallentando, crea un’atmosfera davvero interessante. Qui c’è della passione. Mi piace. Molto.

L’album prosegue. E prosegue con “La Città Brucia“. Qui sono le tastiere che introducono il brano. A tratti sembra di stare davanti ad un’intera orchestra. Questa sensazione è data grazie alla moltitudine di strumenti. Tutti affascinanti, anche se l’assolo (in particolare) cattura la mia totale attenzione: distorto, arrogante, influente. Esso libera watt da tutti i pori.

Il brano che segue, “Lei la Fiamma“, emerge con un sound misterioso, quasi. Un sound che lusinga e corteggia ogni corpo ed ogni anima. Qui i cambi di ritmo la fanno da padrona ma sono le tastiere che si scatenano. Esse si sciolgono, si sprigionano. Probabilmente una delle mie canzoni preferite dell’album. Comunque, il ritmo funky si percepisce molto con “Anche Senza la Luce“. Questa traccia, non so perché, la trasformerei in maniera totalmente strumentale. Un’eufonia di suoni, di particolari, di dettagli. Qui trovo tanta simmetria e tanto affiatamento. Caspita.

Continuando nell’ascolto, imbatto in “Caramella“. Essa affiora in modo delicato come una tenera ballad. Dolce, soffice. Qui tutto diventa aggraziato e garbato. Qui, l’aria che si respira è un’aria riguardosa. Ma tutta questa sensibilità evapora con “Lo Sciamano dei Giorni Migliori“. Con questa canzone tornano le sonorità più dure. Sonorità crude. Le sei corde, tra arpeggi e riff, sfoderano ed esibiscono tutta la propria autorevolezza. Anche le voci mutano: diventano più decise, più determinate. Più ferme, ecco.

Patatine Pronte in un Minuto” giunge al termine. E termina in modo acustico e vellutato. “Sola Andata“, l’ultima traccia di questo album, sfoggia tutta la propria emotività. Tutta la propria empatica, come se non bastasse. Qui tutto diventa percettibile, reattivo e attento. Qui c’è un sentimento raffinato.


Voto: 9Mai giudicare un libro dalla copertina. Questa frase è perfettamente calzante con questo album. Mi ha, in modo semplice ed efficace, stupito e sorpreso. Qui c’è della sostanza. Bravi ragazzi.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


Chiurli

 

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