“Rainchecks”: Il nuovo album “british” dei Burdock – La recensione

È con delle sonorità da carillon che inizia “Rainchecks“, il nuovo album dei Burdock. Carillon che insieme ad una voce metallica introducono la prima traccia dell’album: “Hold the Time“. Ed è con essa che esplode un rock&roll molto particolare. Un rock&roll che invade l’anima e la seduce all’istante, attraverso un riff che regna in tutto il sound. Ma ciò che impera ed egemonizza in realtà è l’assolo. Solenne.

Con “To You” proseguono queste melodie fuori dal comune. Melodie che mi fan pensare allo stile british, quasi. I cambi di ritmo della batteria sono semplicemente da evidenziare insieme all’assolo. Breve, ripetitivo ma di una consistenza rilevante. Mentre “Enchanted Lullaby” ed “Everyone Is You In Disguise” si presentano come delle ballads. Delle ballads così delicate e ruggiadose, grazie alle tastiere che fanno da profilo. Una cornice, in pratica. Qui c’è del miele. Tanto miele.

Il piacere vero e proprio torna con “Je T’aime, Mon Amour“. Un brano molto inconsueto. Un brano che fa divertire. Ora il clima è diventato rovente dove la potenza è la parola chiave. Qui si percepisce tutta l’energia liberata. Qui tutto detona. Tutto brilla. Ma tutta questa energia si spegne con la dolce “Sky Protectors“. Una dolcezza che appare quasi come dolore. Angoscia. Se fino ad ora era solo una sensazione, con “World Of My Own” c’è la conferma. La conferma che l’atmosfera è diventata disperata. Qui c’è del puro abbattimento. Complice un pianoforte che trasmette tristezza e angustia.

Avendo il morale a pezzi l’album prosegue con “Prelude N.1“. Brano che contiene un’intro lenta e pacata fino al punto che tutto si velocizza. Tutto prende forma. L’intensità si fa sentire. Eccome. Un sound radicale e deciso. Un sound vivo e scattante. C’mon.

Rainchecks“, il nuovo album dei Burdock in definitiva è un progetto che attrae interesse. Fuori dall’ordinario, fuori dalla monotonia. L’esempio lampante si trova con l’ultima traccia: “Nothing at All“. Anch’essa una ballad. Anch’essa con il pianoforte che inonda e conquista tutto il suono. Un suono che dilaga in modo impulsivo e con estrema prontezza. Mi piace.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


Burdock

 

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