Resonanz Kreis presenta “Analogue Influence” – L’intervista

Resonanz Kreis si può definire, senza dubbio, come un artista molto inusuale. Per nulla ordinario con il suo nuovo album “Analogue Influence”. Un album elettronico allo stato puro. Un album esclusivamente strumentale dove l’atmosfera diventa così profonda e privata. Un’atmosfera spirituale quasi. Da perdersi. Un album, inoltre, con un’anima dark. Un’anima tetra e intensa. Un’anima new wave.

Ora, però, è arrivato il momento di scavare e approfondire la conoscenza.


  • Ciao, benvenuto nel Blog. Raccontaci dei tuoi esordi, chi ti ha ispirato musicalmente?

Ciao e grazie, il progetto Resonanz Kreis è nato sul finire degli anni ’90. Ho iniziato a mixare i vinili e successivamente mi sono avvicinato al campionatore e al sequencer. Negli anni ’90 ho fatto parte di un paio di gruppi (electro/pop/rock) e dai musicisti “veri” ho imparato moltissimo. Mi occupavo della parte elettronica (beat, samples, synth, tastiere) miscelata con chitarre, basso, batteria, voci. In parallelo è nato Resonanz Kreis.
Ho sempre amato la musica elettronica. Depeche Mode, Röyksopp, Plaid, Autechre, Krafwerk.
Molto influenzato dalle sonorità new wave e dark anni ’80.

  • Raccontaci come mai hai scelto questo nome, “Resonanz Kreis”

⇒ In un circuito elettrico la risonanza è un fenomeno dove l’energia oscilla tra un campo magnetico ed un campo elettrico, molto in breve. Mi ha sempre affascinato l’idea di energia che si trasforma, la musica è una fonte di energia. Il “circuito di risonanza” in tedesco: Resonanz Kreis.

  • Con la tua musica che messaggio vuoi trasmettere?

La musica in generale ti accompagna nella vita, in ogni situazione e stato d’animo. Mi piace pensare che con la mia musica ci si possa lasciare andare, viaggiare con la mente e dedicarsi a se stessi.

  • Com’è nato il progetto “Analogue Influence” (compresa la copertina)?

⇒ Analogue Influence è un album nel quale mi sono lasciato influenzare da suoni non elettronici. Il concetto di un qualcosa di “reale” che prova ad intromettersi in un mondo digitale. La copertina rappresenta esattamente il concetto, in una immagine regolare qualcosa irrompe, tutto appare disturbato ma qualcosa prende forma, in modo quasi armonioso.

  • Cosa ascolti ultimamente?

⇒ Come sempre ascolto molti generi, a seconda dei momenti della giornata. In realtà ultimamente preferisco la musica strumentale. Sto scoprendo nel web molti progetti di musica indie strumentale, molte idee e sperimentazioni.

  • Con quale artista vorresti collaborare? Il tuo sogno.

Mi piacerebbe molto poter collaborare con una voce femminile, sullo stile di Robyn o Karin Dreijer.

  • Quando ti potremo vedere live?

⇒ Non ho mai fatto live come Resonanz Kreis, non credo sia musica da ascoltare ad un concerto. Forse è più adatta a situazioni intime e individuali. Nulla è detto però, forse in futuro, forse live stream.

  • Per concludere, ringraziandoti per la disponibilità e augurandoti un in bocca al lupo per tutto, ti lascio uno spazio tutto tuo per salutare i tuoi fans e i Readers del Blog.

Ringrazio voi per lo spazio che mi avete dedicato, spero di regalare sensazioni positive a chi ascolterà il mio nuovo album. Grazie a tutti.


In conclusione potete farvi trasportare, in modo disarmante, ascoltando “Analogue Influence” su Spotify.


Intervista esclusiva di Attilio Salaris


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