VinnieVin: “Ognuno di noi ha l’inferno e il paradiso dentro” – L’intervista

La Dama” è il primo dei “quattro” inediti che decido di ascoltare. Fa parte del doppio Ep “Four Plus Quattro” di VinnieVin. Un brusio di persone, sembra di stare in un pub affollato. In sottofondo, come se fosse in un’altra sala, si sente una chitarra elettrica. Sbam e parte un riff di basso. Un basso sempre presente durante tutto il brano. Vibrante. Ma ciò che fa divertire è tutto il sound. Un sound molto rock&roll. E ciò mi piace assai. Le sei corde che cercano perennemente di coprire, di sovrastare. Loro signoreggiano. In scioltezza.

Con “Fuori dal Limbo” sono le tastiere che introducono delle sonorità hard-rock. Quasi heavy-metal. Qui anche la voce cambia, diventa più solida. A tratti disperata, però. L’inclemenza è la parola chiave di questo brano. Un batteria che detta il ritmo. Un metronomo massiccio e volitivo. Le sei corde, comunque, sono sempre lì in cerca di salire sul trono attraverso dei riff decisi ed un assolo ricco di melodia. Mentre “Lady Music” si può descrivere come una ballad dove al centro delle attenzioni sono queste sonorità di pianoforte. Qui ogni strumento assume una lentezza mozzafiato. Si percepisce, inoltre, una voce femminile. La quale si coniuga in modo perfetto. Qui c’è solo delicatezza. Qui c’è del puro sentimento. Probabilmente si tratta del mio brano preferito di tutto l’Ep. L’assolo, finale, poi: mi ha fatto semplicemente venire i brividi lungo la schiena. Qui c’è solo emozione, c’è solo commozione. Qui si toccano, con estrema delicatezza, le corde più sensibili dell’anima.

L’Ep di inediti termina attraverso “Dietro quella Porta (nel rumore del silenzio)“. Traccia eseguita in collaborazione con Tony D’Alessio (Banco del Mutuo Soccorso). Forse la canzone più importante per VinnieVin. Anche qui c’è un’emozione limpida. Pulita. Si parla di un’assenza. Un’assenza incolmabile. Un’assenza che lascia un vuoto senza eguali. Un vuoto che fa male. In questo brano si intuisce la forza data (tanto per cambiare) dalle sei corde. Una forza che ha necessità di nutrimento in maniera continua.

Four Plus Quattro” rappresenta l’essenza dell’artista. Un’essenza che trasmette le proprie caratteristiche spirituali a chi lo ascolta. Un doppio Ep di otto tracce, da precisare. Di cui quattro cover: “Rip it Out“, “Hold me Touch Me“, “See you Tonite” e “I Can’t Stop the Rain“. Si sta parlando di quattro canzoni dei Kiss.

Ora conosciamo meglio VinnieVin:


  • Ciao, benvenuto nel Blog. Raccontaci dei tuoi esordi.

Ciao Attilio, grazie per questa opportunità che mi dai: far conoscere chi è VinnieVin ai Readers (saluto anche loro). Io, VinnieVin, nasco musicalmente agli inizi degli anni ’90. Da autodidatta mi sono portato la passione per la musica da sempre dentro, anche se, per varie ragioni di carattere personali-economiche non ho mai potuto portare avanti gli studi musicali. Favorito sicuramente dalla vicinanza, sia affettiva che musicale, di mio zio Adamo e mia zia Eugenia (R.I.P. proprietari del Nido dei Suoni di Salerno), ho iniziato. Grazie alla disponibilità di mio zio Adamo, facendo il cameriere, ho potuto comprare il mio primo strumento ed il mio primo Amp. Con pagamento dilazionatissimo. La mia passione/propensione alla composizione piuttosto che all’esecuzione è venuta fuori da subito. Anche senza basi. Senza alcuna nozione di cosa volesse dire comporre mi sono cimentato e, devo dire, con mio enorme piacere, che ancora oggi possedendo il materiale inciso alla meno peggio allora. Mi fa un certo effetto ascoltarlo.

  • Chi ti ha ispirato musicalmente?

Sicuramente i Kiss, sono e rimangono la mia band del cuore. Li seguo da sempre e lego ad ogni loro lavoro discografico gli avvenimenti che hanno caratterizzato la mia vita. Dico sempre (con una battuta), che la musica mi rese un bambino asociale. Infatti, non ero come gli altri bambini, loro giocavano a calcio e io a casa cono le cuffie ad ascoltare a manetta Alive! dei Kiss. Oltre a loro per quanto riguarda l’ambito nazionale, adoravo Vasco degli anni ’80, anche se per quello che riguarda l’attaccamento alla chitarra e alla composizione mi è arrivata con Lucio Battisti.

  • Raccontaci come mai hai scelto questo nome, “VinnieVin”.

Ogni mio lavoro ha un tema dominante. Nel primo album “L’altra parte di me”, il tema era la dualità umana. Infatti nel mio disco ho usato una citazione di Oscar Wilde che trovai nel suo libro: il ritratto di Dorian Grey. La massima usata nel disco è: Ognuno di noi ha l’inferno e il paradiso dentro. Tutto è nato da qua. L’album contiene 8 brani: le canzoni dispari rappresentano il mio inferno (rock, hard rock); le canzoni pari il mio paradiso (pop rock e ballads). Anche il nome è nato così: Vinnie e Vin sono sinonimi di Vincenzo, per cui, ecco la storia del nome. Mi è piaciuto dal primo momento oltre a sottolineare la dualità appunto, sottolinea anche il mio carattere che è estremamente variabile.

  • Che messaggio vuoi trasmettere con il tuo doppio Ep, “Four Plus Quattro”?

Come detto nella domanda precedente: ogni mio lavoro ha un concetto di base. Dopo la dualità umana del primo album, nasce il giocoliere del tempo in 4+IV. Il giocoliere del tempo recita una massima: il vero giocoliere è colui che audacemente sfida l’impossibile, il tempo. Il giocoliere è un guascone, un ladro anche se dal look potrebbe risultare mefistofelico o autoritario. La sua missione primaria è quella di rubare orologi, smontarli e giocare con gli ingranaggi, gli orologi del giocoliere del tempo non arrivano mai a 12 ma arrivano a sei e ripartono da 1, le sue clessidre vengono poste in orizzontale anziché in verticale. Il messaggio sostanziale del giocoliere è quello di lasciar passare il tempo anagrafico senza preoccuparsene, però conservare sempre un animo giovane. Inoltre, è importante l’attaccamento alle cose essenziali della vita (per questo sulla cover del disco compaiono i 4 elementi aristotelici). I 4 elementi rappresentano l’essenza della vita. In questo lavoro si evince il  mio amore per la musica e per i Kiss. Infatti il primo disco, è cantato in inglese, ed è il tributo ai 4 membri dei Kiss: Paul, Gene, Peter ed Ace. Per questo ho voluto chiamarlo 4 (four). Il secondo disco IV (Quattro), è cantato in italiano e sono mie canzoni inedite. 

  • Com’è nata l’idea di questo progetto?

Nel 2014 quando uscì il mio primo album promisi a me stesso di fare un tributo ai Kiss. Nel 2015 lessi però un libro che parlava di un certo Sean Delaney (collaboratore dei Kiss), rimasi cosi colpito da lui perché rappresentava il talento e l’onestà in persona, che non fu mai premiata come meritava. Logicamente il tributo a Sean rispetto al tributo ai Kiss sarebbe stato per me più semplice da fare, infatti ho pubblicato il tributo a Sean nel  marzo 2016: Non fermerò la pioggia (I Can’t Stop the Rain). Prossimo step sarebbe stato il tributo dei Kiss nel 2017, ma nell’agosto 2016 fui sconvolto dalla perdita di mia madre per leucemia fulminate. Tutto venne annullato. In questo periodo brutto però ho sempre composto, dopo tre giorni dalla dipartita di mamma, nasce “Dietro quella porta”. Parla di lei. Naturalmente il troppo tempo trascorso dal 2016 al 2019 mi ha dato la possibilità di creare questo doppio album. Tributo ai Kiss più inediti.

  • Quando ti potremo vedere live?

Spero presto, ma il mondo degli indipendenti non è semplice. Se dovessi uscire live, lo voglio farlo bene, soprattutto con il mio solo materiale. Poi, di gavetta ne ho fatto fin troppa, preferisco lavorare dietro le quinte come hanno fatto già miei illustri idoli (Battisti).

  • Per concludere, ringraziandoti per la disponibilità e augurandoti un in bocca al lupo per tutto, ti lascio uno spazio tutto tuo per salutare i tuoi fans e i Readers del Blog.

Ragazzi, il mio consiglio più grande per voi è: gustatevi la musica con meno superficialità, concedetele più tempo, chiede poco e fa tanto per noi. Rispettate il lavoro di tanti artisti che sgobbano per creare (per voi) un qualcosa che possa piacervi e soprattutto sappiate scegliere. Me lo auguro.

Stay rock VinnieVin.


Potete seguire e ascoltare VinnieVin su: Facebook, Instagram, YouTube e Spotify.


Intervista esclusiva di Attilio Salaris


VinnieVin

 

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