“Dove Sei?”, il nuovo singolo di Giò, così a pelle fa pensare subito ad un brano sentimentale e romantico. Invece no. Qui viene espresso, in maniera esemplare (lasciatemelo dire), il proprio lato artistico attraverso un testo chiaro e limpido come un bicchiere d’acqua fresca. Qui al centro delle attenzioni c’è un tema basilare all’interno della nostra società, dal mio punto di vista. Cioè la situazione drammatica dei senzatetto. La situazione dei clochard, dei barboni. E tutto ciò che ne deriva. Indifferenza in primis. Ecco, con me si trova solo terreno fertile poiché non fa altro che attirare la mia più alta considerazione.
Ma oltre al testo, la voce di Giò mi ricorda tanto quella di Raphael Gualazzi. Artista che apprezzo molto. Non solo la voce, anche il sound ricorda quel rhythm&blues così coinvolgente e penetrante. Tant’è che musicalmente attira in un modo assurdo. Una chitarra elettrica che seduce con i suoi tocchi densi di ritmo. Il ritmo di questo brano, nel suo insieme, può essere interpretato come un vero e proprio sinonimo. Tanta roba.
Ma tornando alle sei corde, esse seducono con un assolo ricco di dominio e prepotenza. Una sorta di sveglia per tutte le coscienze smarrite. Una sveglia perennemente in fermento. Una sveglia, infine, che straripa di bending elettrizzanti. Daje!
Voto: 10 e lode ⇒ Sinceramente non mi aspettavo di essere scosso in questa maniera. “Dove Sei?” è la dimostrazione di come tramite la musica si possa trasmettere un messaggio di livello. Di livello nobile. E se questo è abbinato ad un sound da pelle d’oca, si tocca la perfezione.
Recensione esclusiva di Attilio Salaris
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Giò – Dove Sei?: