Gli I-Science con il loro nuovo singolo: “Dieuf Dieul” – La recensione

Gli I-Science tornano sul Blog, dopo la recensione su “Fadjar“. E tornano con il loro nuovo singolo: “Dieuf Dieul“. Con loro torna anche il Wolof, la lingua ufficiale del Senegal. Ammaliante. Ma non solo, tornano anche le sonorità miscelate tra reggae e rock. Posso affermare tranquillamente come questi ragazzi siano tra gli artisti che mi regalano della pura serenità attraverso la loro musica. Ispirano del benessere spirituale. Poi, il fattore che mi affascina maggiormente è il loro approccio verso il “sociale”. Come se fosse una caratteristica fusa nel loro materiale genetico. Adoro gli artisti che si occupano del loro territorio.

Tant’è che basta guardare il video (in fondo all’articolo) per notare dei particolari molto interessanti. Come ad esempio il calpestare in modo rigoroso il cartello “Proprietà Privata” situato in una spiaggia. E dopo farci un concerto live. Questo gesto simbolico ha un significato ben preciso: la band fa una vera e propria battaglia. L’intento è quello di sensibilizzare le persone contro la privatizzazione del litorale di Dakar. Lodevole. Ammirevole.

Musicalmente, poi, inizia con le note malinconiche del pianoforte che accompagnano questa voce così passionale. Santo cielo benedetto. Esagerata. Risulta proprio focosa. Travolgente, coinvolgente. Sembra che venga fuori direttamente dall’anima. Una voce che sciocca la mente. Davvero.

Inoltre, il ritmo si presenta con estrema efficacia. Vien voglia di ballare, di schioccare le dita. Vien voglia di sorridere. Un ritmo scalpitante, il quale dev’essere evidenziato, sottolineato. Dev’essere rimarcato. Infine l’assolo. Quei bending non fanno altro che suscitare entusiasmo ed eccitazione emotiva. Però. C’è un però. Esso, l’assolo, risulta troppo coperto dalle tastiere e da tutto il sound. Un assolo di chitarra elettrica è da mettere in vetrina, caspita. Ma con tutto il resto di cui si può godere, questa è una piccolezza. Che Iddio vi benedica.


Voto: 10 e lodeUna voce irrazionale, una voce così penetrante. Una voce Nera che seduce. Punto. E in aggiunta un sound e un ritmo che deliziano ogni mia dannata cellula. E tutto questo è abbinato ad una lotta sociale di estrema importanza. Che dire, i brividi sulla mia pelle parlano.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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I-ScienceDieuf Dieul:



 

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