Rohxaenne e il suo album “Like a Butterfly” – La recensione

Inizio ad ascoltare “Like a Butterfly“, l’album di Rohxaenne. La prima traccia, “Choosing Your Way“, invade il mio udito attraverso sonorità elettroniche che sembrano molto simili ad un carillon. Sonorità sempre presenti in modo stabile durante tutto il brano. Mentre la voce appare un po’ afflitta, tormentata. Una voce ricca di angoscia e disperazione, quasi.

Quest’impronta sofferente prosegue anche attraverso “Dreams” ed “E Se“. Qui però il sound prende movimento grazie ad una batteria muscolosa e un giro di chitarra molto interessante, nella prima, e melodie più moderne nella seconda. Ma, caspita, è sempre il dolore a prendere il sopravvento.

Proseguendo nell’ascolto, imbatto nella traccia numero quattro: “Il Sole“. Il fattore che domina su tutto è il pianoforte. Senza dubbio. Esso regala note amare. Note tristi e piene di rammarico. E insieme alla voce si crea un’aria irrespirabile, a tratti. Un’aria davvero impegnativa. “Sogna Sogna e Vai” e “Strade“, invece, risultano leggermente più spensierate e leggere. Si inizia a respirare. Il ritmo diventa animato e vivace. Però ciò che cattura la mia curiosità è il lamento manifestato in modo perenne. In modo inesauribile. Una vera e propria caratteristica di Rohxaenne. Sembra che nella sua anima scorra l’inquietudine.


Voto: 6.5Son passati due anni dalla pubblicazione di questo album. Quindi non so se nel frattempo la voce sia cresciuta. Non so se sia migliorata. Perché qui la costante risulta essere il lamento perpetuo. Un lamento smisurato. Una supplica eterna.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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RohxaenneLike a Butterfly:


 

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