Franco Giaffreda: La recensione di “Gli strani giorni di NOInessUNO”

Cuffie nelle orecchie, mente concentrata, tastiera pronta e si parte ad ascoltare il nuovo album di Franco GiaffredaGli strani giorni di NOInessUNO“. Indubbiamente un titolo non ordinario che incuriosisce. Copertina adombrata, nella quale a primo impatto sembra di riconoscere Cabo Cavallo (ex cantante dei Litfiba). Una somiglianza da sottolineare fra i due rockers.

Do il via all’ascolto e noto come in “Corri Con i Pensieri” si introduce, per alcuni secondi, una ripetizione di chitarra dolce e armoniosa per poi esplodere in un riff potente, duro e autorevole. Elettrizza completamente facendo scatenare ogni corpo. Un sound che penetra nell’anima. Un’anima appagata da tutta questa energia sprigionata. Puro rock&roll. Come piace a me. Con “In un Vortice di Eventi” prosegue l’attrazione. Una suono pungente e schietto. Un riff tremendo. Mi piace, mi corteggia. Mi attizza.

Mentre “Identità Confusa“, “Domande“, “Ballata di Nessuno” e “Alba Interiore” si possono definire come delle tenere ballads. Proporzionate ed equilibrate. Nella seconda citata si percepisce l’essenza artistica. Un brano da arpeggiare in spiaggia davanti ad un falò che scalda. Davanti ad un mare che ispira. Un brano delicato. Bello. Bello come il brano che segue: “Viaggiando Lontano“. Due minuti intensi di chitarra. Qui bisogna solo chiudere gli occhi e farsi trasportare dalla melodia angelica. Lo stesso effetto rilassante è fornito dai brani “Solo“, “Dormiveglia” e “Prima del Risveglio“. Buon viaggio.

Il ritmo ruvido ritorna in modo impetuoso con “Anime di Latta” e “Ladri di Sogni“. Wow, come si fa sentire il sound roccioso. La prima molto orecchiabile grazie ad una batteria potente che arricchisce la struttura della canzone, la seconda è notevolmente più risoluta e ferma. Proprio combattiva, con questi riff dotati di decisione e sicurezza.

Nel momento in cui, invece, si ascolta “Incubo Notturno” sembra di essere davanti ad un film horror. Temporali, pioggia, vento. Sembra di assistere ad un sogno particolare. Direi che questo brano crea un’atmosfera stile Alice Cooper. Un’atmosfera misteriosa, enigmatica e occulta. Molto interessante questo lato oscuro. Venendo al termine di questo album, ricco di passione e veemenza, ci si imbatte nell’ultima traccia. La numero quattordici: “Ricominciare ad Essere“. Una traccia strumentale che occupa la mente, grazie alla sua musicalità raffinata ed elegante.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


 

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