“Trust”. Così si chiama l’album d’esordio di Emmeffe, musicista attivo da anni sui palchi della scena rock milanese e non solo. Nove tracce inedite, attuali e molto singolari. Un album esclusivamente strumentale. Un album fuori dagli schemi, devo dire, dove partendo dalla copertina si percepisce la comunicazione che si vuole trasmettere.
Ma conosciamo meglio l’artista Emmeffe.
- Ciao Emmeffe, benvenuto nel Blog. Raccontaci dei tuoi esordi, chi ti ha ispirato musicalmente?
⇒ Ciao e grazie. Ho iniziato molto presto esordendo in una band formata da Roberto Vernetti, poi Aeroplanitaliani e produttore di DeltaV, Casino Royale, Silvestri e tanti altri, dopo aver frequentato per un po’ di tempo un suo corso sui synth, eravamo in pieni anni ’80 e io ero poco più che un bambino che giocava con il DX7 Yamaha, una rivoluzione in quei tempi. Poi a 17 anni sono entrato nei Nemici dell’Igene, una band post Punk che è stata un pezzo di storia di Vercelli, la mia città di origine, con loro suonavo le tastiere e la chitarra. Musicalmente ero ispirato dalla musica dei Talk Talk, e lo sono ancora oggi, dei Doors e dei Led Zeppelin.
- Nel tuo album, “Trust“, che messaggio vuoi trasmettere?
⇒ Il messaggio che voglio trasmettere è di prendere consapevolezza del legame indissolubile che lega l’uomo alla natura. Oggi pare che si stia iniziando, seppur timidamente, a prendere consapevolezza dei temi ambientali ma lo si fa a causa della paura dei disastri che il cambiamento climatico potrebbe causare. Il messaggio che vorrei veicolare invece va oltre la paura ed è quello di stabilire una collaborazione, un patto di amicizia e di pace nella fiducia che sarà la natura stessa a fornirci tutte le soluzioni, come ha sempre fatto. La copertina dell’album rappresenta questo.
- Com’è nata l’idea di fare un album interamente strumentale?
⇒ Ero appena uscito da una rock band che avevo fondato insieme ad alcuni altri musicisti e avevo voglia di fare musica, la mia musica. Io sono un musicista e credo che la musica sia un linguaggio universale che va oltre le parole, oltre i testi. Attraverso la sola musica strumentale si possono trasmettere visioni, suggestioni, emozioni, ed è quello che ho cercato di fare nel mio album “Trust”.
- Raccontaci un aneddoto particolare durante la tua carriera.
⇒ Aprile 2016, suonavo con la band di cui ti parlavo prima, ero a casa e ricevo una telefonata: “Ciao, ci sarebbe da aprire il concerto dei Jane’s Addiction al Fabrique di Milano, dopodomani, ci sei?” – “È uno scherzo?” – “No, è vero” – “Perfetto, ci vediamo lì”.
- Che musica ascolti ultimamente?
⇒ Sto ascoltando prevalentemente musica elettronica strumentale. Adoro Jon Hopkins che ritengo geniale e mi piace la semplicità e la raffinatezza di artisti come Christian Loffler. Oltre a questi Laughing Stock dei Talk Talk e l’album solista di Mark Hollis continuano ad essere fonte inesauribile di ispirazione. Ah, e poi non manca mai Frank Zappa, perché gli amori giovanili non si scordano mai.
- Con quale artista vorresti collaborare?
⇒ In Italia con Alessandro Cortini, un italiano alla corte di Trent Reznor nei Nine Inch Nails che stimo molto, all’estero con Christian Loffler perché con poche semplici note riesce a creare atmosfere molto particolari.
- Che progetti hai per il futuro?
⇒ Realizzare il prossimo album e magari portare live il progetto Emmeffe.
- Per concludere, ringraziandoti per la disponibilità e augurandoti un in bocca al lupo per tutto, ti lascio uno spazio tutto tuo per salutare i tuoi fans e i Readers del Blog.
⇒ Ringrazio il Blog e i suoi lettori per l’attenzione, chi mi è stato vicino e mi ha sostenuto in questo progetto e ringrazio di cuore qualsiasi persona che dedica anche un briciolo del suo tempo per ascoltare la mia musica. Grazie mille. Ciao!
Che il potere della musica e della natura sia sempre con voi. Augh.
Intervista esclusiva di Attilio Salaris