“Prequel”: Il nuovo album di Ryan O’Conner – La recensione

Non è la prima volta, nel Blog, per Ryan O’Conner. Infatti ho avuto il piacere di scrivere su “Nuova Season“. Brano presente nel suo nuovo album “Prequel“. Album che esordisce con la traccia omonima. Ed esordisce in modo autoritario ed energico attraverso delle sei corde davvero prestanti. Sei corde vigorose. Non mi aspettavo mica di essere scosso da un sound così forte. Un sound distorto, maleducato, arrogante. Caspita, mi piace questa miscela fatta di hard rock e rap. Il parlato con la chitarra elettrica combinano un’intesa elettrizzante. Divertente. Un’intesa che provoca della goduria psicologica.

Nel brano successivo, “20 30“, le sei corde evaporano per dar spazio a sonorità contemporanee. La presenza del pianoforte, inoltre, dona quel tocco calzante e melodico. Un tocco “classico”. Interessante. Mentre “O’Conner” risulta una traccia molto personale dove l’intensità prende semplicemente quota. Come prende quota in “Piccolo“. Un testo abile, pratico. Un testo ingegnoso e astuto. La competenza nella scrittura è palpabile. Chiara. Si avverte.

Proseguendo nell’ascolto, “Mi – Atl” e “Sbatto” appaiono come due brani che provengono direttamente dagli Stati Uniti. Mi vengono in mente quei vicoli abbandonati newyorkesi, che abbondano di ogni situazione possibile e immaginabile. Anche tramite “Try Harder” si sente, ma qui l’atmosfera si fa più cupa, si fa sotterranea. Si respira un’aria allarmante. Minacciosa. Un’aria pericolosa e inquietante, a tratti.

Prequel“, il nuovo album di Ryan O’Conner, termina. E termina con “Woah“. Dove una voce femminile si affaccia e si posiziona lì, al centro delle attenzioni. Una voce che regala solo del calore. Regala entusiasmo. Regala passione e fascino. E come se non bastasse, si può captare l’intesa artistica. Un’intesa semplicemente da evidenziare. Daje.


Voto: 8Ho trovato un album concreto, evoluto. Un album rilevante e ben sviluppato. Ma poi, ciò che mi ha impressionato è l’avvio così veemente di quella dannata chitarra elettrica. Oddio, quanta prepotenza. Quanto impeto.


Recensione esclusiva di Attilio Salaris


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Ryan O’ConnerPrequel:


Ryan O’Conner – Prequel (Tracklist)

 

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